Richard Long Tony Cragg

Napoli 1980: La collezione d'arte Terrae Motus di Amelio

La collezione d'arte Terrae Motus di Amelio

A seguito del terremoto che il 23 novembre 1980 colpi l'Irpinia, il gallerista napoletano Lucio Amelio, uno delle più autorevoli e decisive figure dell'arte italiana del dopoguerra, avviò il progetto Terrae Motus. Si tratta di una collezione frutto di un intervento discontinuo e rapsodico, un work in progress che proseguì fino al 1994.

L'idea era questa: chiamare a raccolta alcuni tra i più importanti artisti viventi invitandoli a riflettere su come l'energia della terra potesse convertirsi in energia creativa "Ho sentito la necessità di cogliere questa situazione catastrofica, diciamo sia dal punto di vista reale che da quello metaforico, e di confrontarla con la creatività di alcuni artisti con i quali lavoro" Terrae Motus è l'opera di un gallerista privato, non un progetto pubblico.

Prese avvio nell'aprile 1981 con la mostra e la performance di Joseph Beuys, Terremoto in Palazzo, che fornì alla collezione la sua prima e più emblematica opera. Nel dicembre 1982 venne coinvolto Andy Warhol, che con il trittico Fate presto, replicò in serigrafia la drammatica prima pagina del Mattino del 26 novembre 1980. Una prima presentazione della collezione avvenne ad Ercolano nel 1984. Essa continuò ad incrementare, fino a trovare la sua consacrazione nella trasferta al Grand Palais di Parigi nel 1987, dove raggiunse le dimensioni pressoché definitive di 69 artisti per 74 opere, oggi custodite presso la reggia di Caserta.

artisti presenti: Richard Long, Tony Cragg, Milan Kunc, Vettor Pisani.