Nodo_rete

Vera Fedrigo e Franco Del Zotto

Interferenze, 2008
Installazione audio-visiva multimediale con circuito di telecamere.

Installazione progettata dal duo Fedrigo-Del Zotto come site specific: nella sala buia da loro predisposta, le tecnologie video vengono utilizzate al fine di alterare la percezione del luogo che le ospita. La medesima inquadratura di una nicchia che appartiene all’architettura della sala, infatti, viene riproposta in tre proiezioni: due dirette sulla parete ed una combaciante con la stessa nicchia raffigurata. Appena il moto esplorativo del visitatore lo conduce nel punto di osservazione frontale, rispetto alle tre proiezioni, i proiettori mixano le immagini del circuito di telecamere che sovrasta le pareti della stanza, mutando lo scenario video.

A quel punto lo spettatore assiste ad una sfasatura dei tempi e dell’ottica percettiva, provocata dalla sua interferenza con i sensori delle camere della sala, egli vedrà apparire, cioè, la sua immagine in modo differito e non in ‘presa diretta’, allo stesso modo nel quale non gli sarà possibile osservarsi frontalmente. Le tre nicchie-video, quindi, riproporranno le riprese dello spettatore allo scopo di far discordare le sue rappresentazioni virtuali, appartenenti al passato ed a punti di osservazione inaspettati, con la consapevolezza della sua collocazione reale nello spazio architettonico che ha attraversato.

Fuori campo una voce sul canale audio comunica la presenza di un nuovo intruso-visitatore e lo premunisce sul metaforico sistema di sorveglianza allestito alle pareti. Ne scaturisce una sensazione di spaesamento, un presentimento di essere monitorati che gli artisti descrivono in questi termini: ‘si forma un trittico, una sorta di icona o nicchia votiva che condensa in sé la tautologica e retorica condizione dell’uomo, ormai quotidianamente immerso in una ragnatela di fili, telecamere e circuiti. Sembrerà, quindi, di entrare in una sorta di caleidoscopio, in cui passato e presente si avvicinano senza mai coincidere e in cui lo spettatore non percepisce mai sé stesso pienamente.

The project is a site-specific intervention of the tandem Vera Fedrigo & Franco Del Zotto. The video technologies mounted up by the artists changes completely the perception of the dark room of the Castle of San Vito: three projections of the same architectural detail (a niche) are repeated on the wall and one of these projection is superposed on the real niche.

When the spectator moves into the room, the circuit of projectors mixes the image of the niche with the shooting of the spectator in motion, took by the cameras on the ceiling.

At this point, the spectator perceives a falsified experience of the space by a non-coherent relation between the media representation of the architecture and the real architectonic disposition of the elements –including his body. So the three virtual niches propose an unexpected record, took from different points of view, that deny the “window” or “mirror” nature of these projections. Nobody can stay in front of the niches and seeing a perspectical and temporal image of himself in coherence with the living experience of exploring the space of the room.

A loudspeaker announces the precence of a new intruder-spectator in the room and informs him about the “surveillance” of the cameras. It increases the uncomfortable sensation of being overseen. The artists said: “It is a triptych, a kind of icon or votive niche, that summarizes the tautological and rhetorical condition of Man, daily immersed by a web of cables, cameras and circuits. It seems like a kaleidoscope, in which present and past are close without coinciding and the spectator can’t completely perceive himself.”

Denis Viva
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