Nodo_rete

Kristleifur Björnsson

N_B01, 2003
collage di stampe Epson A4 a getto d’inchiostro, 290 X 206 cm
courtesy of the Internet, image by Annie Leibovitz – Vanity Fair.

‘All images used are of Natalie Portman and found on the internet ‘; questa la dicitura posta a fianco del titolo della serie My Girlfriend Natalie sul sito dell’artista in Internet. Björnsson sembra volerci mettere in guardia: ‘attenzione, non sono ritratti fatti da me’, o piuttosto, ‘attenzione la sua immagine è parte di una realtà pubblica: è di tutti’. L’immagine prescelta viene ingrandita e stampata mantenendo però la nitidezza della fotografia dei rotocalchi. Devono sembrare reali nel senso della realtà pubblicitaria. Sono immagini di ‘idoli’, di per sé già distanti dalla nostra realtà, vivi grazie al loro vissuto mediatico.

La serie My girls, iniziata nel 1996, ha come intento l’esibizione della distanza che queste donne, immaginate nello studio dell’autore come sue possibili ragazze, hanno con la realtà quotidiana. Non è una proiezione di vere fantasie, è l’esibizione di un rapporto con l’immagine di Natalie. Più che immaginarsi una relazione l’autore racconta del rapporto solitario che l’utente di Internet mette in atto con queste immagini di donne, tra il voyeurismo e l’ossessione.

D’altra parte la qualità del file digitale che Björnsson deve usare per poter stampare a tali dimensioni impone all’artista una ricerca da utente esperto nei siti dei fan delle attrici: non sarebbero infatti sufficienti le piccole immagini di Google. L’artista sceglie di usare le immagini senza modificarle, intervenendo il meno possibile, senza la presunzione di farle sue ma con la consapevolezza che il suo lavoro è un copia-incolla che migliaia di altre persone fanno riciclando a loro misura queste donne cibernetiche.

Roberto Del Grande
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