La flagranza dell'immagine

Walter Bortolossi

Rossi biplani, 1988
olio su tela cm 121 x 200
Collezione privata

La prima fase pittorica di Walter Bortolossi, condotta principalmente in ambito veneziano dove l’artista si è formato, è avvenuta sotto il segno della convinta ripresa di modelli di marca espressionista. I suoi quadri di inizio anni Ottanta, all’epoca esposti di frequente nella città lagunare, presso la Fondazione Bevilacqua La Masa, si caratterizzano infatti per un impiego esasperato del colore, talora direttamente spremuto dal tubetto, e soggetti stravolti da impressionanti deformazioni anatomiche, di ardua decifrazione, il più delle volte nonsense.

31 luglio 1982 è un emblematico esempio di quella stagione. Compare una figura dalle articolazioni snodate, come in procinto di correre verso il centro della composizione; ma il dettaglio che maggiormente colpisce è la parte inferiore dove le dita dei piedi vanno ad unirsi e confondersi con le radici del vicino albero. Sulla sinistra, un’altra grottesca figura dalla definizione formale ancora più ambigua sferra un fendente platealmente evidenziato dal luccicore della lama: ma non sta colpendo nulla, oppure, al contrario, è la superficie stessa del dipinto ad essere ideale vittima del gesto. Un mutilo nudo femminile dall’insostenibile aggressività espressiva chiude la composizione saturata, inoltre, da un villaggio dai toni spettrali, pesci e uccelli.

Il quadro cola letteralmente, trasuda un colore esaltato nella sua componente tattile: le paste e i grumi che definiscono le forme divengono materia sanguigna, ulteriormente drammatizzata dall’impiego della spatola che, in più porzioni, porta a galla stesure pittoriche sottostanti. Alla stessa maniera, il dipinto evidenzia anche l’impellente urgenza creativa dell’artista che, all’epoca, anche suggestionato dalle letture di Artaud e Bataille, concepiva il dipingere quasi come una sorta di cristallizzazione di un atto liberatorio ed energetico compiuto dinnanzi alla tela, titolata, alla fine, con il giorno stesso della sua esecuzione.

Fabio Belloni
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