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Renie Spoelstra (Rotterdam, 1974)

Renie Spoelstra impiega solo due mezzi per la figurazione: il carboncino ed il supporto cartaceo. Dietro a tale semplicità e perizia, però, sta un procedimento preventivo con il quale l’artista seleziona accuratamente le proprie immagini. Dal 2001, Spoelstra vaga per il paesaggio olandese, catturando fotografie che fungeranno da materiale visivo per i suoi disegni.
Questo lavoro di selezione non si basa su preferenze estetiche, bensì su un criterio ‘anestetico’: Spoelstra ricerca uno scorcio, una visione anonima, insignificante, atarassica, che si ponga in contrapposizione ai concetti di sublime o di bellezza, spesso tirati in causa dall’Estetica per la natura ed il paesaggio. I suoi carboncini ci restituiscono, così, un tempo di contemplazione monotono, senza eccezionalità, in grado però di collocarci in un tempo indistinto, in un’efficace condizione assorta della visione.

Renie Spoelstra implies only two media for her “figurative” images: the charcoal and the paper. However, behind this simplicity and capability, there is a preventive process through which the artist carefully selects her images. Since 2001, Spoelstra had roamed around Dutch Landscape, taking pictures that served as a visual repertory for her drawings. This selective process is not based on aesthetical taste, but rather on “anaesthetical” criteria. Spoelstra looks for a patch, an insignificant, anonymous, ataraxic vision, that contrasts the concept of Beauty and Sublime -so often invoked by Aesthetics regarding Nature and Landscape. So, her charcoals return us a time of monotonous contemplation, without any exceptionality, they are able to situate us into a dim time, into a forceful condition of absorbed vision.

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