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"Storyboard": immagini e tempi narrativi

Lo storyboard è una sequenza di immagini che costituiscono la scenografia disegnata di un film. Esso fu introdotto dalla pratica cinematografica al fine di anticipare i contenuti salienti e gli snodi narrativi di un film ancora da realizzare. Oggigiorno il suo impiego si è diffuso in molti altri ambiti ricorrendo non soltanto al disegno, ma anche all'animazione virtuale o ai fotogrammi. Proprio questa pluralità di mezzi iconici è una fra le ragioni della sua scelta come titolo di questa mostra. Ma oltre a questa motivazione, lo storyboard implica almeno tre ulteriori questioni che questa esposizione vorrebbe esplorare.

Innanzitutto, esso svolge una selezione temporale mediante una sequenza discreta che estrae dal continuum del tempo e della narrazione alcune scene o episodi salienti. In secondo luogo, lo storyboard è una forma di narrazione che si affida a tutte le potenzialità e l'immediatezza della visione, lasciando in secondo piano l'aspetto testuale del racconto. Infine, esso impiega la sequenza o la serie per costruire un senso delle immagini: ciascuna immagine ha una sua valenza, un suo specifico vettore di senso, eppure essa produce significato - e lo rinsalda - nell'accostarsi alle altre.

Questa idea di narrazione e iconicità, dunque, avvolge e riguarda tutte le immagini che in questa mostra appaiono allo scopo di produrre, nello spettatore, un'esperienza visiva condotta secondo alcuni semplici criteri: la bidimensionalità, la persistenza di una relazione tra immagine e rappresentazione, (affinità o anche somiglianza), e infine l'estraneità di tutte queste immagini alla dilagante diffusione iconica cui ci sottopongono i mass-media.

A storyboard is a sequence of images, which constitute the drawn scenography of a film. Cinematic practice began to use it with the aim to anticipate striking contents and narrative elements of a not yet realized film. Today this kind of practice is really widespread, in fact we can find a storyboard in a lot of different fields, utilizing not only the drawing but also virtual animation or film frames. The choice of this title for the exhibition depends also on this plurality of visual media. Furthermore a storyboard implies at least three more question this exhibition would like to explore.

First of all it has a temporal function, through a selection which takes scenes and important episodes from the continuum of time and narration. Secondarily a storyboard is a narrative form that uses all the potentialities and the immediacy of visual communication, putting in the background the textual peculiarity of the narration. At last it uses the form of sequence or of series to build images’ sense: every picture has its worthiness, its particular sense’s direction, and yet it produces meaning by the combination with the other scenes.

This idea of narration and iconicity envelops and concerns all the images presented in this exhibition: they have here the aim to produce in the spectator a visual experience. This is conducted by some easy criterions: the first is the two-dimensionality of exhibited objects; a second point is a lasting relationship between image and representation; furthermore we have a form of extraneousness, of all these images, to the widespread iconological diffusion in which we are submitted by mass-media.

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