Jacopo Mazzonelli è un artista visivo originario di Trento. Dopo gli studi in musica contemporanea si dedica alla produzione di in installazioni visive e mediali, attraverso le quali esplora concetti musicali come il silenzio o il noise. Nel proprio ruolo di traduttore, l’artista sfrutta le possibilità lessicali e spaziali dell’installazione per evidenziare le piccole o grandi discrepanze semantiche che la traduzione necessariamente comporta. Non essendoci un termine visivo univoco che identifichi concetti come il silenzio, la scala cromatica, il tempo o la variazione, Mazzonelli ne propone delle possibili immagini il cui significato continua ad evolversi e arricchirsi nel tempo.

Jacopo Mazzonelli utilizza nelle proprie opere molteplici materiali: strumenti musicali modificati o smembrati, dispositivi meccanici o elettronici più o meno obsoleti come vecchie televisioni a tubo catodico, macchine da scrivere, orologi e metronomi, ma anche i semplici segni che li identificano nell’immaginario collettivo.

Doors

Il mio progetto prevede la realizzazione di una scultura consistente in una porta sovradimensionata che ne contiene altre due più piccole, per un totale di tre porte (Doors appunto), al contempo indipendenti e interconnesse tra di loro. Nelle diverse culture del mondo le porte hanno sovente assunto valenze magiche e di forte impatto simbolico. In particolare esprimono l’idea della soglia, intesa non solo come elemento separatore dello spazio fisico, quanto di transizione da uno stato all’altro: un tema che ho già precedentemente esplorato nel mio lavoro. Anche il numero tre non è una scelta casuale. Tre sono infatti le note musicali che secondo precise regole acustiche vanno a formare un accordo. Tre sono gli stadi del procedimento alchemico, inteso non solo come trasformazione del metallo grezzo in oro, ma anche in senso misterico e spirituale. Questo preciso nucleo concettuale che anima la mia opera è rinforzato, nel suo valore metaforico, dalla scelta del luogo previsto per l’installazione: lungo le mura secolari della città di San Vito, in prossimità di una delle antiche porte.

Jacopo Mazzonelli