Ciò che resta del fuoco

Performance

Castello

San Vito al Tagliamento

10 novembre 2018 ore 18.30
24 novembre 2018 ore 17.30
22 dicembre 2018 ore 17.30

Ciò che resta del fuoco è una performance pensata, realizzata e prodotta appositamente per l’edizione 2018 di Palinsesti, e si configura infatti come un evento collaterale della mostra dedicata al tema del notturno di Maria Elisabetta Novello intitolata Atlas.

Il titolo di quest’azione artistica rappresenta, ovviamente, un esplicito omaggio al libro di Jacques Derrida Ciò che resta del fuoco. In questa pubblicazione il filosofo francese prendeva spunto dalla frase conclusiva – «là vi è la cenere» – di un suo precedente scritto – La dissémination (1972) – per avviare un dialogo plurale e corale di analisi del “vero” significato di quella stessa proposizione. Questa dissertazione, che si dispiega per pagine e pagine, non porta ovviamente a nessuna conclusione che possa ritenersi definitiva e decisiva. Vero scopo del libro è infatti, inevitabilmente, la messa in atto di un’auto-decostruzione, volta a rivelare l’indicibile che è insito, inesorabilmente, anche nella propria scrittura e nel proprio più soggettivo pensiero.
Quest’opera di Derrida è ovviamente collegata alla ricerca di Maria Elisabetta Novello per il tramite della cenere, materiale d’elezione delle pratiche artistiche di quest’ultima da molti anni ormai. In questa performance, in particolare, è inclusa anche una riflessione sul tema del fuoco, che tutto brucia e trasforma.

In una sala buia e silenziosa, il pubblico non vede nulla. L’unico dato percepibile è, all’inizio della performance, il respiro dei due ballerini, di cui è così intuita la presenza. Con un ritmo che si fa sempre più incalzante, i performer iniziano a muoversi e, al contempo, accendono dei fiammiferi che con la loro luce squarciano, per brevi attimi, il buio della sala, illuminando fugacemente gesti, visi, spazi. È messa così in scena, chiaramente, una lotta ancestrale: quella del buio con le tenebre, della vita con la morte, dell’uomo con la notte, della conoscenza con il mistero più impenetrabile.
In questa performance, che si palesa chiaramente come la rievocazione di un rito antico e quasi primordiale, i danzatori sono esplicita metafora dell’esistenza umana: non possono vedere né tanto meno sapere dove stanno andando, dove saranno portati dai loro fugaci gesti, ma cercano comunque di farsi spazio nel buio, di procedere nella notte più recondita e profonda.
Il fuoco – da sempre elemento mitico, mitologico e primordiale – illumina ma, allo stesso tempo, consuma, generando trasformazioni e passaggi di stato irreversibili.

regia e scrittura di Maria Elisabetta Novello
con Roberto Cocconi e Luca Zampar
in collaborazione con la compagnia AREAREA

Orari di apertura

sabato e domenica
10.30-12.30
15.30-19.00

per visite fuori orario, rivolgersi all’Ufficio Beni e Attività Culturali

Informazioni

Ufficio Beni e attività
Culturali Comune di
San Vito al Tagliamento
tel. 0434.833295

Punto IAT
tel. 0434.80251