Quest’opera è il risultato dell’estrazione di molte figure umane da Internet su cui Criscuoli appone il proprio viso grazie all’elaborazione al computer. Ritratti prelevati dalla rete ai quali l’autore ha sovrapposto i propri occhi, il naso e la bocca presi da punti di vista approssimativamente coerenti con quelli delle fotografie originali.

Una ricerca di vite possibili per dare senso visivo ad un racconto di Roberto Casati tratto da Il caso Wasserman e altri incidenti metafisici: ‘Il decreto divino vuole che sia concesso a chiunque ne faccia esplicita richiesta di recarsi al teatro dei possibili, che riproduce, in tono minore, le macchine ben più grandi delle stanze di punizione, e lascia scorrere sul palcoscenico un frammento trascelto tra le molte ramificazioni delle possibilità non realizzate della propria vita. Tutti sanno insomma, all’inferno, che nel teatro dei possibili vedrete che cosa sarebbe stato di voi se aveste incontrato un’altra donna, quella che poteva rendervi felice, se aveste tradito vostro marito invece di sopportarne l’ottusità, se aveste studiato musica – con le dita agili che natura vi ha dato!’.

Scrive Criscuoli: ‘Man mano che i nuovi ritratti andavano originandosi, mi sono imbattuto in un imprevisto straniamento, nel non saper più riconoscere ciò che c’era di mio nei personaggi risultanti. Voi stessi potrete verificare quanto uno stesso identico sguardo, non solo appaia, ma sia effettivamente differente se inscritto in un’altra età e in un altro destino. Il fatto sembra quasi ammonire che, governando le nostre azioni, potremmo mutare, se non perfino ordinare, il nostro futuro’.