Dora Economou (1974)
Dora Economou cerca i suoi materiali in loco, ma con una disposizione poetica pressante: costruire, mettere insieme questi materiali, in una sorta di omaggio a quella “controcultura” che risale dalla Beat generation sino alle sottoculture metropolitane d'oggi. Thanks to the Underground, realizzata ad hoc, è un'installazione che si appropria di un magma di tessuti, metalli e legni a noi familiari, pur ottenendo una sorta di trasfigurazione, di manipolazione che li scova e li modella sulle suggestioni di un clima culturale così lontano a quello di questi luoghi.
Familiarità ed evasione, deformazione e logica dei materiali, sono alcune delle contrastanti sensazioni che tracciano il campo di esistenza, così ambiguo e indefinito, nel quale oscillano queste opere. Difficilmente si collocano in un ambito di tecniche e significati univoco. Vivono della loro ambivalenza e traggono spessore da questo flusso tra sfera privata ed esposizione pubblica. Una simile e negletta libertà operativa pulsa nel lavoro di Economou, la quale, senza tentennamenti, si muove verso un'insidiosa ibridazione tra linguaggi e materie che fa della scultura e dell'installazione un mezzo per disancorarsi dal rigore e il purismo ereditati da certe avanguardie novecentesche.
Dora Economou looks for her materials in loco, but with an urgent poetic disposition: to construct, to put together these materials, in a sort of tribute to that ‘counterculture’ that goes from the Beat generation up until the metropolitan subcultures of today. Thanks to the Underground, realized ad hoc, is an installation that appropriates a magma of fabric, metals and wood familiar to us all, yet achieving a sort of transfiguration, of manipulation that finds them and models them on her impressions of a cultural climate so distant from that of these places.
Familiarity and evasion, deformation and the logic of the materials, are but some of the contrasting sensations that trace the field of existence, so ambiguous and indefinite, in which these works oscillate. It is hard to place them in an environment of unequivocal techniques and meanings. They live by their ambivalence and draw consistency from this flux between the private sphere and public exposition. A similar and neglected operative liberty throbs in Economou’s work, who, without hesitation, moves towards an insidious hybridization between languages and materials which makes of the sculpture and of the installation a means to break away from the rigor and the purism inherited from certain twentieth-century avant-gardes.
Artisti
Ex Essiccatoi
- Emanuele Becheri
- Dora Economou
- Ane Mette Hol
- Manya Kato
- Deborah Ligorio
- Eléna Nemkova
- Chris Oakley
- Giulia Piscitelli
- Semiconductor
Fondazione Furlan (PN)
Alessandro Ruzzier
immagini e suoni che documentano il processoEx Mercato pesce (UD)
Luca Laureati
foto documentazione
