Stephanie Winter (Salzburg, 1978)

Nell’installazione Paternoster tempo e narrazione sono autonomi. Il loro legante sono le immagini, mandate in onda su dodici schermi disposti a cerchio. Stephanie Winter ha ricostruito in studio l’ambientazione visionaria delle dodici miniature filmiche, ciascuna delle quali immortala in sei minuti di proiezione quanto succede nelle stanze di un improbabile hotel: in una di esse si vede una donna stesa su un letto, priva di espressione facciale, con il capo aureolato da cuscini sui quali è stampato il suo volto ripreso in atteggiamenti emotivi diversi. In un’altra miniatura filmica ambientata nella stanza della luna di miele, color albicocca, la sposa vestita da ballerina classica si protende verso le labbra dell’amato, mentre due impassibili figure dai quattro volti (prelevate direttamente dalla cultura filmica del genere della fantascienza) stanno immobili ai bordi del letto.

In Paternoster’s installation time and narration are two autonomous elements. They are tied together by the images, and shown on twelve screens which are displayed in circle. Stephanie Winter has constructed in a studio every visionary set of the twelve filmic miniatures. Each one is a six minutes' projection which immortalizes what happens in the rooms of an unlikely hotel. One of them shows a woman lying on a bed, lacking any facial expression, with her head haloed by pillows on which is printed her face in different emotional countenances. Another filmic miniature shows the bride in the honeymoon apricot-coloured bedroom, dressed as a ballet dancer, stretching herself towards the bridegroom’s lips. In the meantime two imperturbable figures with four faces (taken straightly from science-fiction's movies culture) stay stationary by the bed’s edges.

Artisti

• Carlo Andreasi
• Paolo Comuzzi
• Carlo Guaita
• Sigurdur Gudjónsson
• Ulli Lust
• Paolo Meoni
• Lorenzo Missoni
• Marco Pighin
• Renie Spoelstra
• Davide Toffolo
• Videomante
• Stephanie Winter

Curatori

• Roberto Del Grande
• Denis Viva

Info