Maria Walcher

La pratica artistica di Maria Walcher si concentra prevalentemente su temi di carattere socio-politico, e s’interroga sistematicamente sulla funzione dell’arte come strumento principe di comunicazione e divulgazione. Fondamentale, nel suo lavoro, è il coinvolgimento diretto o indiretto delle persone, così come il rapporto con il contesto – spesso uno spazio pubblico – in cui si trova ad operare. Per questo motivo, le opere dell’artista sono spesso concepite come site specific, e nascono da un approccio interdisciplinare e sperimentale. Il medium scelto di volta in volta, sia esso installazione, intervento o progetto partecipativo, dipende esclusivamente dalla suggestione del momento. L’identità culturale, il movimento, lo scambio, la percezione del tempo, la migrazione: sono questi gli aspetti centrali di un approccio artistico maturato negli anni e volto a mettere in discussione modelli sociali e logiche comportamentali condizionate.
Nell’opera Transhumanz (2018), Walcher interseca e sovrappone le secolari vie di transumanza nelle Alpi (la tradizionale tecnica pastorale che prevede la migrazione delle greggi) con le principali rotte che dal 2015 sono state utilizzate dai migranti per giungere in Europa. Sulla fodera interna di una coperta di lana tinta di blu indaco secondo l’antica tecnica del Blaudruck, l’artista altoatesina imprime di bianco le moderne vie di fuga, mentre ricama con un filo rosso i percorsi della transumanza, così da renderli visibili su entrambi i lati. Due tracciati apparentemente distanti, per luoghi e circostanze, eppure strettamente connessi dall’esigenza umana di trovare una via per la sopravvivenza. Liberati dal rigido disegno floreale tipico del Blaudruck, i delicati segni bianchi richiamano alla mente le linee di una immaginaria costellazione, strumento di orientamento e simbolo di speranza. La coperta, progettata per essere appesa, assume qui un carattere plastico che enfatizza il suo valore di dispositivo di protezione e luogo di rifugio.

Magalì Cappellaro

Maria Walcher (Bressanone, 1984), vive a Innsbruck (A) e lavora come artista senior al “Mozarteum” di Salisburgo. Ha studiato alla Bauhaus-Universität di Weimar (D) ottenendo un Master in Arte Pubblica e Nuove Strategie Artistiche e all’Universität für angewandte Kunst di Vienna (A). Il suo lavoro è stato esposto, tra gli altri, al Künstlerhaus Büchsenhausen, Innsbruck (2018), Certosa Val Senales (2017), Gorki Theater, Berlino (2015), Kunstfest Weimar (2014), Quartaire Contemporary Art Initiatives, Den Haag (2014) e SOMA, Mexico City (2013).

Progetto per Premio In Sesto 2020
Tocca a te (render del progetto), 2020
calcestruzzo, mattoni, vernice a calce, tronchi degli alberi intorno
184,5x60x60 cm

Tocca a te di Walcher si origina da due elementi tipici del territorio sanvitese: i mattoni a vista e le striature bianche e rosse sulle pareti degli edifici. L’artista propone un lavoro che si compone di una torre instabile di mattoni e un intervento sugli alberi.

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Transhumanz, 2018
coperta di lana, fodera di cotone con stampa blu, ricamo
148x142 cm ca.

Transhumanz, 2018 (particolare)
coperta di lana, fodera di cotone con stampa blu, ricamo
148x142 cm ca.