Alberto Gianfreda

L’alfabeto scultoreo di Alberto Gianfreda si compone di terra, legno, tessuti, carta, vetro, ceramica, terracotta, marmo e metalli: l’indagine sul materiale è al centro della ricerca dello scultore.
Gianfreda, in particolare, studia la capacità di adattamento della materia spingendola a livelli estremi di mobilità attraverso sistemi di assemblaggio mobili e irripetibili variazioni formali che rendono la sua scultura possibile in quello specifico momento. Il tempo è una componente essenziale del linguaggio dello scultore brianzolo. Egli stesso sostituisce il concetto di site specific con quello di time specific: le sculture non nascono da una specificità dello stare, quanto da una attitudine al divenire.
La scultura dell’artista si riprogetta ogni volta in un farsi e disfarsi che le permette di ripensarsi, come scrive lo scultore, «giusta in quell’istante, possibile in quel momento, ma probabile ovunque».
Nella scultura Via Lattea (2013), esposta a Tempo al tempo, l’artista è riuscito a frammentare il marmo, il materiale più statico, solido ed eterno, per ricomporlo in una forma quasi morbida che si appoggia dolcemente su di un sostegno a guisa di un drappo.
L’artista introduce il concetto di “resilienza dell’icona”, la capacità dell’opera di modificarsi rimanendo riconoscibile nella sua mutevolezza. La scultura, che è stata pensata, disegnata e progettata nel dettaglio, reclama la propria libertà, riprendendosi quell’autonomia che la rende unica.
La medesima capacità di adattamento della forma si ripropone in una scala più ampia e in contesti differenti, come negli spazi pubblici e negli spazi sacri - luoghi d ́incontro tra la dimensione del trascendente e il continuo fluire dell ́immanente – nel tempo in cui la liturgia rappresenta un fattore fondamentale per il completamento del messaggio dell’opera.
In questa epoca per antonomasia dell’immateriale e del senza corpo il compito della scultura è di parlare all’uomo. Alberto Gianfreda comunica con il mondo attraverso le forme plastiche che nonostante siano astratte non perdono la loro narratività e potenza evocativa.

Alice Debianchi

Alberto Gianfreda nasce a Desio (MB) nel 1981. Nel 2003 si diploma in scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera, presso la quale è attualmente docente di Tecniche per la scultura e dove si specializza nel 2005 in Arti e Antropologia del Sacro, ambito estremamente interessante per l’artista in cui verificare i linguaggi della scultura tra funzione e riflessione.
Gianfreda dedica studio e ricerca al linguaggio della scultura, indagando la capacità di adattamento della materia attraverso sistemi di assemblaggio mobili e declinando il linguaggio stesso della scultura con contesti differenti, fisici e tematici.

AD

Via Lattea, 2013
marmo di carrara e catena in alluminio, struttura in ferro
250x200x10 cm