Alessandro Gioiello

Sottoposti costantemente alla visione di immagini, che vengono guardate senza essere viste con occhi influenzati dalla cultura e dalla società in cui si vive, si è portati a voler individuare e a cercare di riconoscere rimandi alla realtà. Questa condizione viene sovvertita nei lavori armoniosi e surreali di Alessandro Gioiello che pone chi osserva le sue opere in uno stato di smarrimento stravolgendone i consueti canoni di visione. Quello che compie l’artista nei propri lavori è a tutti gli effetti un atto di appropriazione di immagini già esistenti a cui fornisce un nuovo e diverso significato servendosi della tecnica del collage o usando fibre di lana polverizzate in sostituzione dei tradizionali pigmenti pittorici. Per Gioiello il collage è una “forma di scrittura”, un pensare per immagini che gli permette di mutare e ampliare il significato di opere esistenti e con una propria storia nel tempo. L’artista ha elaborato un personale approccio a questa tecnica, infatti riproduce dipinti tratti dalla storia dell’arte su cui apre una sorta di finestra in cui inserisce parti di altri dipinti di epoche e soggetti differenti stravolgendone l’iconografia e aprendo a nuove strade interpretative che danno vita ad una terza opera inedita.
L’altro filone di ricerca che contraddistingue il lavoro di Gioiello è l’uso di fibre di lana polverizzate come pigmenti per realizzare dipinti dai colori tenui e dai contorni poco definiti quasi l’immagine fosse avvolta dalla nebbia. Si tratta di un procedimento molto lento e minuzioso in cui il lavoro manuale ricopre un ruolo centrale, poiché la polvere di lana viene fatta penetrare sul supporto in velcro con la pressione delle dita, di conseguenza l’immagine affiora lentamente a differenza del collage in cui i contorni sono ben definiti e il risultato di un atto rapido e deciso.
Interessante notare in questo senso come per Gioiello le due tecniche siano forze opposte impiegate per riflettere su uno stesso argomento, ovvero l’odierna percezione del sistema delle immagini e la loro fruizione.

Serena Piva

Alessandro Gioiello (Savigliano, 1982) vive e lavora a Racconigi. Ha studiato Pittura presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e l’Accademia Minerva di Groningen (NL). Dal 2007 al 2011 è stato tutor presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. É risultato tra gli artista finalisti al Premio Cairo del 2010, del Premio Michetti del 2012, al Premio Lissone del 2014 e al Premio Matteo Olivero del 2017. Alcune sue opere fanno parte delle collezioni Unicredit Private Banking e del MAC di Lissone.

SP

Ovale, 2019
collage (stampa fine art su carta Hahnemühle)
26,7x22 cm

Volto#3, 2018
collage (stampa fine art su carta Hahnemühle)
26,4x21 cm

Volto#7, 2018
collage (stampa fine art su carta Hahnemühle)
26,4x21 cm