Christian Cremona

La fotografia di Christian Cremona supera il primo compito della tecnica fotografica di fissare un’immagine captando la variazione della luce. L’artista non rappresenta ciò che vede attraverso l’obiettivo, ma sfrutta le opportunità dell’apparecchio fotografico per fissare immagini di pura luce pittorica e raccontare ciò che vede secondo la propria prospettiva.
Cremona “modella” e “disegna” la luce attraverso una gestualità intellettuale da scultore, ma con un approccio pittorico in cui intrappola l’istante creativo. L’oggetto o l’atmosfera che prende forma è il risultato di un pensiero che matura nell’artista mano a mano che mette a fuoco ciò che gli sta di fronte. Nasce un’immagine carica di stimoli e di sensazioni.
L’artista impiega il digitale per realizzare fotografie sostanzialmente astratte ma cariche di forti simbolismi, dove l’effetto è ottenuto mediante lunghi tempi d’esposizione e il concomitante movimento della macchina.
Cremona affronta la luce come materia tangibile attraverso un dinamismo che porta a riflettere sulla mutevolezza del tempo e sulla trasformazione della materia con esiti di potente suggestione.
Il trittico fotografico Prometeo (2014), tra le opere che l’artista espone a Tempo al tempo, esalta la forza del fuoco divino del mito che dispensa all’uomo l’energia necessaria a sostenere nuovi sogni. L’opera suggerisce un dialogo tra sfera umana e divina, ma anche la saggezza dell’uomo che cerca solo in sé stesso l’energia vitale del fuoco creativo.
Cremona ha saputo investire l’apparecchio fotografico del ruolo di rivelatore dell’immagine ideale, primordiale, sapientemente ubicata nel mistero: un’immagine celata negli antri più segreti dell’essere umano e che la luce ha il compito di far emergere nella sua nudità.

Alice Debianchi

Christian Cremona nasce a Tradate (VA) nel 1985 ed esordisce nel panorama dell’arte contemporanea dopo il diploma, interessandosi alla grafica d'arte, alle edizioni originali, ai materiali e alle tecniche.
Nel 2008 si laurea in Beni Culturali e inizia ad affrontare la luce come materia tangibile attraverso una gestualità intellettuale da scultore, ma con un idioma pittorico in cui intrappola l'istante creativo. Da alcuni anni ha investito la fotografia del ruolo di rilevatrice dell'immagine ideale ubicata nel mistero.
Attualmente vive e lavora a Lonate Ceppino (VA).

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Nishmah, 2017
fotografia
75x50 cm

Prometeo, 2014
fotografia
93x70 cm

Tov’Meod, 2017
fotografia
100x66 cm