Gianni Moretti

Gianni Moretti concentra la propria attenzione su elementi posti in ombra, su situazioni instabili ed incerte che richiedono una particolare sensibilità visivo- percettiva. L’artista intende l’arte come strumento per riflettere sui mutamenti e sulla transitorietà degli organismi, poiché tutto gli appare passeggero, volatile e percepisce l’attuale epoca storica come un momento caratterizzato da rapporti privi di certezze. In quest’ottica riflette intorno all’ipotesi dell’errore come qualcosa di inevitabile e al tempo stesso salvifico e occasione per un nuovo inizio. Lavora sul “falso identico” ovvero sulla sedimentazione e la reiterazione delle forme che appaiono simili ma mai identiche e che richiedono all’osservatore una capacità di lettura su più livelli. Le opere di Moretti sono lavori in divenire, il loro aspetto può mutare nel tempo grazie all’impiego di materiali e tecniche di cui sfrutta il carattere instabile e che diventano guida per ampliare e plasmare idee e sentimenti.
La prima fase della sua ricerca si caratterizza per l’attenzione al deposito e alla stratificazione dei materiali con l’uso ad esempio della tecnica dello spolvero in cui rende visibile una di quelle fasi preparatorie dell’affresco che per tradizione era vista solo dall’artista e scompariva una volta terminato il dipinto. Va tuttavia precisato che Moretti non vuole che il proprio lavoro venga riconosciuto per il materiale o per la tecnica usata, ma ciò che desidera è far emergere l’intenzione – l’ossessione – di rendere visibile l’aspetto instabile dei materiali come metafora dell’incertezza della condizione esistenziale. Attualmente la sua ricerca prosegue in una dimensione più viscerale, ora il materiale entra nel contesto e si relaziona con esso con opere che continuano a svelarsi per gradi e che rappresentano condizioni di equilibrio precario destando le coscienze e invitando alla riflessione su tematiche che spaziano dalla sfera privata a quella sociale e culturale con opere pronte a denunciare ma in modo discreto, silenzioso.

Serena Piva

Gianni Moretti (Perugia, 1978), vive e lavora a Milano. Nel 2005 si laurea in Decorazioni all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha all’attivo mostre personali e collettive in Italia e all’estero, ha collaborato tra gli altri con il MiBACT e con Hongyu International School di Pechino. Il 25 aprile del 2018 ha inaugurato a Sant’Anna di Stazzema Anna-Monumento all’attenzione, un particolare progetto di arte ambientale colletiva ancora in corso con cui vuole ricordare le vittime, in particolare la più giovane di soli venti giorni, dell’ecidio nazista avvenuto nel 1944.

SP

Capitoli di un monumento (I-XIV), 2019
pigmenti, chiodi e foglia d’oro zecchino incorporati in cilindri di metacrilato
12 pezzi 70x70x200 cm (variabili) cad., diametro di 3 misure, altezza regolabile