Hella Gerlach

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La ricerca artistica di Hella Gerlach indaga le correlazioni insite tra i corpi architettonici, fisici e sociali. L’approccio scultoreo dell’artista, infatti, è incentrato sulla natura stessa della corporeità: non mira ad un preciso risultato formale finale, quanto a risaltare gli attimi intermedi capaci di dare forma alle sue opere, lasciando spazio a una prospettiva aperta e flessibile che ne ammorbidisce la staticità.
Sono le qualità immateriali degli oggetti stessi a suggerire una determinata forma finale. Le sue sculture sono spesso realizzate con tessuti imbottiti di vestiti precedentemente posseduti, capaci di riflettere l'idea del corpo sociale e di legare in un'unica forma diverse energie: i corpi tessili diventano portatori di memorie per crescere e trasformarsi. L’artista si fa portavoce di uno stato comunitario, mettendo a nudo gli intrecci e i sentimenti che il corpo esprime e manifesta quando entrano in gioco le relazioni interpersonali. La connessione tra i corpi è il focus che attraversa tutti i lavori di Hella Gerlach.

La serie Let´s take a moment to let that settle II conta fino ad oggi ventotto sculture, ciascuna intitolata HANGOVER e contrassegnata da un numero. Per il Premio In Sesto Gerlach ha appositamente creato una nuova forma, intrecciando e assemblando tre singoli pezzi - HANGOVER #2, HANGOVER #3, HANGOVER #17 - in un nuovo corpo scultoreo.
Queste forme tubolari imbottite pendono dal soffitto ruotando in un morbido movimento attorno al proprio asse e avvolgendo la presenza dello spettatore. I singoli corpi, colorati, sono veicolo di stati fisici e psicologici determinati dallo stato d’animo espresso dal loro aspetto - pesantezza, unione, contorsione - e dai materiali di cui si compongono - rigidità, morbidezza, levigatezza.
Il visitatore è invitato ad annusare, oltre che a toccare, l’installazione, che risulta leggermente profumata per l’imbottitura riempita con lana, cenere, erba di San Giovanni e belladonna nera.
Con questo lavoro l’artista ci racconta uno stato di eccesso: il risveglio da un “postumo da sbornia”, l’attimo in cui traspaiono i lati interiori inconsci e ci si sente appesi al soffitto a ruotare attorno alla propria colonna vertebrale.
Il tema drammatico si minimizza dietro all’ironia delle forme, che richiamano altresì il profilo di un giocattolo per bambini.

Alice Debianchi

Hella Gerlach (Gummersbach, 1977) vive e lavora a Berlino. Ha studiato scultura sperimentale alla Kunstakademie Düsseldorf, storia dell'arte all'Università di Colonia e design integrato al TH Köln. Il suo lavoro indaga l’interazione tra scultura e spazio architettonico, al quale aggiunge un terzo elemento che ribalta la percezione dell’insieme: l’individuo. L’artista ha esposto in mostre personali e collettive, tra le quali: Galleria Acappella (Napoli), Berkeley (California), Stations (Berlino), Roemer-Pelizaeus Museum (Hildesheim), Goethe Institut Glasgow (Scozia), Museum Schloss (Schwerin), Kunstverein (Amburgo), Mark Morgan Perez Garage (Buenos Aires) e al Garden City Club (Cairo).

Le Gambe di Tagliamento, 2021
collage su fotografia d’archivio
100x130x140 cm
Progetto per il Premio in Sesto 2021

Let’s take a moment to let that settle II, 2021
tessuto misto, lana, piume, metallo, spago, caprifoglio, meccanismo a motore
353x21,5x9,5 cm