Punto Fermo

Maria Elisabetta Novello

A cura di Antonio Garlatti

Nell’installazione L’angolo di riposo (2021), site specific per l’Essiccatoio Bozzoli, è possibile ritrovare molti temi della ricerca artistica di Maria Elisabetta Novello.

Sembra che il tempo si sia fermato. La cenere e la polvere sono depositate ovunque nel salone un tempo adibito all’ammasso e alla lavorazione dei bozzoli. Cumuli lungo le pareti, sulle travi delle capriate, nelle rientranze dei muri, all’interno delle finestre a disegnare rilievi orografici, il cui effetto tridimensionale è conferito dalle diverse tonalità di colore della cenere.

In farmacopea e in altre discipline scientifiche si utilizza il termine “angolo di riposo” per descrivere la scorrevolezza e la capacità di aderenza di un materiale in polvere su di un piano inclinato.

Un senso d’instabilità pervade quest’installazione immersiva. È sufficiente un movimento di troppo o un leggero soffio di vento perché quell’equilibrio precario possa interrompersi generando qualcosa di nuovo. Sorge allora spontaneo il rimando al pensiero filosofico aristotelico e ai principi dinamici della realtà rappresentati dai termini complementari di “potenza” e “atto”. In questa precarietà la cenere rappresenta la materia, l’essere in potenza capace di dar vita ad altre forme, l’essere in atto.

Metamorfosi silente, anelito di vita, L’angolo di riposo racchiude in sé un irrefrenabile desiderio di conoscenza, un invito a fermarsi, a fare una pausa per cercare di trovare il nostro posto nel mondo, dove la cenere, come ci ricorda l’artista, rappresenta «[…] una materia effimera e fuggevole che porta in sé la fragilità del contemporaneo e la bellezza e l’instabilità dell’esistenza stessa» (D. Viva, Mettere una lente d’ingrandimento sul mondo, in Maria Elisabetta Novello / Chris Gilmour. Fragjil, anzit resistent, Catalogo della mostra (Villacaccia di Lestizza, 3 agosto – 10 settembre 2013), a cura di A. Bertani, Villacaccia di Lestizza, Associazion culturâl Colonos, 2013, p. 46).

Maria Elisabetta Novello (Vicenza 1974) ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Venezia concludendo gli studi con una tesi in pittura. Novello ha trovato nella componente pittorica che sta alla base del suo lavoro, la cenere, il modo di concepire la sua poetica artistica. Opera con segni precari, minimi, di memoria antropologica privata e pubblica, sociale e relazionale. Accumula il materiale e lo restituisce con una identità nuova e una nuova immagine, tramite un'azione responsabile. La sua cenere e polvere è in costante movimento e trasformazione e si adegua ad altre esistenze acquistando una nuova "fisicità". L'opera di Maria Elisabetta Novello accoglie un elemento effimero e fuggevole che porta in sé la fragilità contemporanea e la bellezza e l'instabilità dell'esistenza stessa. Il suo lavoro è presente in collezioni pubbliche e private, tra cui VAF Stiftung Collection; MART di Rovereto e le Collezione d'Arte Contemporanea di San Vito al Tagliamento. Ha esposto alla 57. Biennale d’Arte di Venezia ed alla 16° Quadriennale d’Arte di Roma.

L’angolo di riposo, 2021
cenere
dimensioni ambientali

Informazioni

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