Premio In Sesto

Quentin Lefranc

(Tours, 1987)

Il luogo di studio e di ricerca di Lefranc è lo spazio, un’architettura che funge da struttura e parco giochi dove l’opera inserita crea un dialogo tra il sito e ciò che vi si materializza. Lefranc costruisce scenografie che uniscono scultura, pittura, architettura; che scompongono, trasformano, distorgono e ricompongono lo spazio in un rapporto nuovo e inedito che chiama in causa il visitatore, interrogando la sua percezione dell’opera. Lefranc si confronta con l’arte, l’architettura, la musica, il cinema e, infatti, i film di Pasolini sono un richiamo costante nelle sue opere.
In questa sala espone Teorema (2022): sul pavimento sono disposte tre stampe tratte da una sequenza del film del 1968 dove la giovane Odette misura con rigore e umorismo lo spazio che la separa dal suo ospite, il passato. Lefranc traccia una distanza, ripete la scena replicando le immagini. Le linee che solcano il pavimento intrecciando i tre triangoli dissolvono la continuità dello spazio e invitano lo spettatore a sperimentare un nuovo rapporto con l’opera, ad attraversare liberamente il vuoto, a rivolgere un diverso sguardo al luogo. L’artista blocca il tempo, elimina il superfluo, conserva le componenti dell’immagine lasciando sullo sfondo un’impronta del passato che definirà le future traiettorie determinando un disordine spazio-temporale.

Il progetto per il Premio In Sesto

Un pas chasse l’autre

Per Piazza IV Novembre Lefranc propone un intervento con un’estensione orizzontale a livello del suolo. L’artista guarda alla produzione cinematografica pasoliniana osservando come, soprattutto nei film degli anni '60, il cineasta sia abile nel creare una distorsione spazio-temporale. Punto di partenza per questo progetto, come per i lavori Sculpture continue (2017) e D’un bout à l’autre (2019), sono delle sequenze precise del film Teorema (1968). Nelle immagini i passi di danza della protagonista Odette che misurano lo spazio vuoto, una piazza, l’appropriazione corporea di un luogo preciso, una sua rappresentazione, il movimento della telecamera, l’occhio immerso in un viaggio labirintico e festoso. È da queste inquadrature che, per questa Piazza, Lefranc ha immaginato un lavoro scultoreo minimale dove la precisa immagine dei passi è stata isolata e inserita nello spazio, non a caso ma secondo una traiettoria precisa che oscilla tra continuità e discontinuità, suspense e rottura, ordine e disordine, rigore e movimento labirintico. Lefranc trasforma la scultura in un sistema aperto, da attraversare, calpestare e percorrere.

Quentin Lefranc vive e lavora a Parigi. Formatosi alla Scuola d'Arte di Rueil-Malmaison e successivamente alla Scuola di Arti Decorative di Parigi, oggi è un giovane artista visivo. La sua ricerca artistica esalta l’architettura a un luogo di studio in cui le strutture, i territori e i parchi giochi sono le fondamenta dei suoi lavori. Per assemblaggio o giustapposizione, Lefranc intreccia le parti scultoree delle installazioni, interroga gli elementi distintivi che le compongono, gioca con le loro storie e attribuzioni e crea un dialogo tra lo spazio e ciò che si materializza in esso.

Quentin Lefranc, Un pas chasse l’autre, 2022
(rendering) incisione su lastra in alluminio
30 ø x 0,06 cm

Quentin Lefranc, Un pas chasse l’autre, 2022
(rendering) incisione su lastra in alluminio
30 ø x 0,06 cm

Quentin Lefranc, Un pas chasse l’autre, 2022
(rendering) incisione su lastra in alluminio
30 ø x 0,06 cm

Quentin Lefranc, Un pas chasse l’autre, 2022
(rendering) incisione su lastra in alluminio
30 ø x 0,06 cm