Nuvola Ravera vive e lavora tra Genova e Venezia. Il suo percorso è orientato in studi di arti visive applicate con metodologie sulla soglia fra antropologia, psicoanalisi e pedagogia. Ha studiato Pittura all’Accademia Ligustica di Genova e Fotografia Contemporanea al Cfp Bauer di Milano. Nel 2020 ha discusso la tesi Fake it until you make it, contenente un dibattito critico sugli spazi espositivi associati alla clinica, al dipartimento di Arti Visive dello IUAV di Venezia.
Incarnando il ruolo di artista come mediatore ha trattato opere, materiali, memorie personali e collettive, elementi e spazi dell’arte come organismi viventi dotati di equilibri, disarmonie e qualità che si relazionano ad altri organismi formati da vari “pubblici” umani e non. Attraverso un ricorrente uso di diversi materiali organici Ravera trasforma le forme del proprio lavoro rendendolo transitorio e in continua mutazione.
Il progetto per il Premio In Sesto
Il sogno di un fiume
Il progetto Il sogno di un fiume nasce dall’esigenza di narrare la complessità dei rapporti tra esseri umani e naturali, collocandosi in una relazione sottile con l’attività culturale dell’Auditorium H. Zotti. In risposta alle istanze contemporanee che invitano a un maggiore dialogo tra ecologia e diverse culture espressive, Nuvola Ravera stimola il dibattito fra la produzione umana di contenuti poetici e i sistemi biologici del mondo naturale. L’artista immagina gli spazi vuoti dell’architettura come un “teatro di prosa” abitato anche da soggetti non umani, al fine di stimolare il dialogo intra-specie, proponendo, nel luogo di massima rappresentazione culturale di San Vito, un dibattito multi-sistemico. Metafora di questa narrazione è il fiume Tagliamento. Il porticato, interpretato come il letto di un fiume, ventre brulicante di energie creative e la sua “pelle”, i muri esterni, vedranno l’inserimento di una serie di piccole sculture in vetro dalle forme di organi umani, vegetali ed acquatici contenenti sedimenti e minimi campioni di acque prelevate dal territorio circostante. All’intervento installativo si unisce un libro d’artista multi-sensoriale con immagini e materiali sul processo di indagine dell’artista nel territorio.