La ricerca artistica di Beppino De Cesco (Udine, 1947 – 2013) ha abbracciato, in modo originale, alcune forme di pensiero, nate negli anni Sessanta e Settanta, legate alle correnti dell’Arte Povera e del Concettuale, che, a loro volta, si rifacevano all’aura estetica delle avanguardie Dada e Surrealista. Lo testimoniano le sue frequentazioni torinesi, tra il 1970 e il 1973, vicine a Giuseppe Penone e Gilberto Zorio. Parlando del suo operare De Cesco diceva: «Il mio lavoro nasce in un turbinio di domande alle quali mi impegno a fornire risposte» e l’idea che si genera «[…] è, in realtà, una sequenza di stimoli visivi che si trasforma progressivamente in un’immagine sempre più definita», mentre «[…] il titolo traduce in parole la poetica delle immagini». Il suo processo creativo si fonda sulla libera associazione di idee, una sorta di brainstorming, in cui viene praticato il gioco degli opposti e l’elemento ludico che caratterizza molti dei suoi lavori non è finalizzato a suscitare una piacevole ilarità, bensì a far riflettere sugli aspetti paradossali della nostra condizione esistenziale.
– Antonio Garlatti
«Non ho mai avuto bisogno dell’automobile e non ne ho mai sentito la necessità, ho sempre usato la bicicletta o il treno, anche quando andavo negli anni Settanta a Torino a vedere le mostre di Zorio e Penone. Il treno è comodo e mi piace vedere la gente che sale e scende con le valigie, ma cosa avranno mai dentro le valigie? Io ci metterei al massimo un paio di mutande e i calzetti. Con la bicicletta poi puoi andare dappertutto; sai quante volte ho preso la pioggia? D’altronde che problema c’è? È normale che piova, perché non deve piovere? La pioggia mi piace e mi fa pensare all’ombrello di Magritte… ma poi io invece l’ombrello non lo uso: mi si rompe sempre o lo dimentico, così non lo uso e non lo porto. Ho un ombrello nero da qualche parte a casa, però preferisco usarlo per un lavoro. Tra l’altro la pioggia mi fa andare più veloce in bicicletta e così non mi fa pensare alle cose che devo fare… ma sai quante cose devo fare… ho tutto in testa, un sacco di lavori… ti ho mai parlato di quell’installazione con l’uccellino… beh sì, può sembrare allusiva, ma dai, alla fine tutto è allusivo! Cosa c’è di male? Ma poi tutti questi significati che attribuiamo alle cose, alle opere, vogliamo cercare i contenuti nascosti… nooo è tutto semplice, il mondo è semplice, l’arte è semplice: scusa qua tu cosa vedi… un uccellino, un fucile, la canna del fucile ritorta nel caminetto, la canna fumaria, e allora? Lo vedi? Ma lo vedi? Sì, è così».
Ciao Beppino!
– Didier Zompicchiatti
Beppino De Cesco
(Udine, 1947 – 2013)
Beppino De Cesco nasce a Udine nel 1947. La sua ricerca ha abbracciato, in modo originale, alcune forme di pensiero, nate negli anni Sessanta e Settanta, legate alle correnti dell’Arte Povera e del Concettuale, che, a loro volta, si rifacevano alle avanguardie Dada e Surrealista. Lo testimoniano le sue frequentazioni torinesi, tra il 1970 e il 1973, vicine a Giuseppe Penone e Gilberto Zorio.
Intensa la sua attività espositiva in cui si contano numerose mostre personali e collettive.
Muore nel 2013.
Mostre personali
2012
Beppino De Cesco. After all, Università degli Studi di Udine, Dipartimento di Storia e Tutela dei Beni Culturali, Palazzo Caiselli, Udine
2009
Artisti si nasce, streghe si diventa, 3g Arte Contemporanea, Udine
2006
Chi? Da dove? Dove?, Spazio FVG, Villa Manin Centro d’Arte Contemporanea, Passariano (UD)
Ida, perché proprio qui?, 3g Arte Contemporanea, Udine
2004
See You Later Alligator, 3g Arte Contemporanea, Udine
2001
Chi l’ha visto?, Galleria Clocchiatti, Udine
2000
La Wanda Gastrica, Studio Tommaseo, Trieste
Mostre collettive
2011
Palinsesti, diverse sedi, San Vito al Tagliamento (PN)
Doubles. Rimediare l’arte, Museo civico del territorio, Cormons (GO)
Ma dici a me? Interlocutori dell’imperfetto, Spac – Spazio per l’arte contemporanea, Palazzo di Toppo Florio, Buttrio (UD)
2008
Progetto Utopia, Associazione Colonos, Villacaccia di Lestizza (UD)
2007
Palinsesti. Dimensioni e territorio variabili. Forme della scultura, diverse sedi, San Vito al Tagliamento (PN)
2006
Palinsesti. Sismologie. Repertorio. Intra/Extra Moenia, diverse sedi, San Vito al Tagliamento (PN)
Spazio d’artista, Ex stamperia d’arte F. Santini, Udine
2005
Regionevolmente, Centro fieristico, Viterbo
Nord-East. Far East, Cinema Visionario, Udine
2004
Maravee – Clorofilla, Villa Ottelio-Savorgnan, Ariis di Rivignano (UD)
2003
Corpo Sociale, Galleria Pack, Milano
Orientamenti, Associazione Colonos, Villacaccia di Lestizza (UD)
2002
Shock & Show [Realtà e Alternative / Natura Naturans], diverse sedi, Trieste
Hic et nunc. Rassegna d’arte contemporanea, diverse sedi, San Vito al Tagliamento (PN)
Hydrogenia, 3g Arte Contemporanea, Udine
2001
Hic et nunc. Rassegna d’arte contemporanea, diverse sedi, San Vito al Tagliamento (PN)
2000
MibArt. Per un’economia dello sguardo, Mib, Palazzo Ferdinandeo, Trieste
1999
Fine Weather, Ludwig Muzeum – Museum of Contemporary Art, Budapest, Hungary
1996
Natura Naturans, Civici Musei, Trieste
1995
Contrappunto – Revoltella Estate, Civico Museo Revoltella, Trieste
Il cerchio delle fate, Galleria Lipanjepuntin, Trieste