Coraggiosa e lungimirante la scelta di dedicare ogni anno almeno un appuntamento a quell’arte che viene definita “contemporanea”, premesso che ogni arte, è bene tenerlo sempre a mente, è stata contemporanea a suo tempo, per divenire solo in seguito storia e patrimonio.

Così a partire dal 1992 ogni anno si è organizzata, nel territorio di San Vito al Tagliamento, una rassegna d’arte contemporanea, partendo dalle numerose edizioni di Hic et Nunc – a cura di Angelo Bertani – cui si è avvicendata, dall’autunno 2006, la rassegna Palinsesti, che prende ispirazione dalla nozione di palinsesto, ovvero il manoscritto in pergamena dove il testo primitivo viene raschiato per scriverne uno nuovo. Risulta essere una buona metafora per definire quell’arte contemporanea che, nel suo prodursi, mantiene la coscienza del sedimento storico come condizione necessaria per la sua evoluzione.

Numerosi sono poi gli aspetti che hanno accomunato la storia di questi due appuntamenti annuali in una linea di continuità che non va trascurata. Il rapporto col territorio, ad esempio, è certamente un tratto comune a Palinsesti tanto quanto lo fu per Hic et Nunc: una ricchezza che non è mai stata trascurata né tanto meno dimenticata. In aggiunta un elemento forse ancor più importante: è sempre stata centrale in tutte le edizioni che si sono succedute, la ricerca di un’alta sperimentazione, di un serio aggiornamento sull’arte più contemporanea.

Dal 2009, poi, oltre alle mostre dedicate alla sperimentazione si è dato il via a iniziative che volevano arricchire di “patrimonio contemporaneo” – “patrimonio storico” del domani – una cittadina già ricca di passato, aggiungendo un nuovo tassello alla stratificazione storico-artistica presente. E così, oltre alle collettive dedicate alla ricerca, si sono avviate una serie di attività non effimere, come l’allestimento annuale del Premio In Sesto, concorso di progetti che vede realizzata e collocata in maniera permanente nello spazio pubblico di San Vito al Tagliamento l’opera che ha ricevuto in ogni edizione il maggior numero di voti dai visitatori; e ancora, nel 2011 (in occasione del ventesimo anno consecutivo di arte contemporanea in città), la costituzione di una collezione d’arte contemporanea di opere di artisti regionali che, nel 2015, ha trovato la sua sede permanente negli spazi dell’Essiccatoio Bozzoli.

In questo modo, dunque, San Vito al Tagliamento ha finito per divenire anche un fondamentale punto di riferimento e incontro per una comunità del suo territorio: quella degli interessati al contemporaneo e degli artisti della Regione. Questi ultimi, in particolare, sanno che questo borgo è un luogo dove viene dato spazio alle loro ricerche ma dove, anche, viene conservato il loro lavoro.

- Giorgia Gastaldon, Da Pier Paolo Pasolini a Palinsesti: 70 anni d’arte contemporanea a San Vito al Tagliamento.

- Alessandro Del Puppo (a cura di), Palinsesti 2006. Sismologie, Repertorio, Intra/Extra Moenia, catalogo mostra, San Vito al Tagliamento (PN), 30 settembre – 28 ottobre 2006, Skira, Milano, 2006.