Mappe dell'astrazione
La mostra propone alcune esperienze di arte astratta contemporanea sviluppatesi in Friuli-Venezia Giulia a partire dagli anni Ottanta, fra artisti attivi sul territorio e presenze che hanno transitato in regione. Ne è venuto un percorso consacrato alla geometria e alla riduzione cromatica. Si parte con un omaggio allo scultore Nane Zavagno, le cui forme dai volumi elementari e i profili mistilinei non sono avulse dal contesto in cui sono nate: le sue sagome in controluce fanno memoria della massa rocciosa delle montagne, e sono percorse da un vitalismo che alle volte assume morfologie organiche, in altre allude alle dinamiche di un accoppiamento.
Nel 1985, poi, nella mostra La soglia si erano presentati a Pordenone i pittori del gruppo di “Astrazione Povera”, sostenuti da Filiberto Menna, ricordato dai dipinti di Annibel Cunoldi Attems, Gianni Asdrubali e Bruno Querci, che proponevano una pittura portata all’azzeramento cromatico del solo bianco e nero, o del bianco accostato a un altro colora saturo e pieno.
Negli stessi anni, o poco prima, maturavano ricerche fondate sul disegno geometrico, dalle virtuosistiche e intricate trame di linee di Massimo Bottecchia alle fasi di un uso simbolico e iniziatico della geometria elementare di Livio Schiozzi.
Infine, nella chiesa di Santa Maria dei Battuti è ospitata una installazione dello scultore lombardo Claudio Borghi, ma presente sul territorio grazie alla collaborazione col comune di San Vito al Tagliamento per la realizzazione nel 2021 di un monumento da collocarsi in città.