Mappe di colore
In continuità con la precedente edizione, la mostra all’Antico Ospedale dei Battuti nell’ambito di Palinsesti 2022 si intitola Mappe di colore e intende proporre alcuni esempi di esperienze artistiche che hanno fatto dell’uso del puro colore lo strumento pressoché esclusivo della loro ricerca espressiva: il timbro, la campitura e la saturazione, uniti a un’opzione aniconica di fondo, sono stati elementi capaci di creare sulla superficie della tela una tensione emotivamente coinvolgente. Questo non significa, però, un impoverimento delle possibili soluzioni che l’artista ha a sua disposizione. Una via, come nel caso di Sandi Renko, procede verso una progettazione dell’immagine attraverso l’accostamento di colori, con un risultato grafico e mutevole, al crocevia fra arte e design, erede delle ricerche di arte programmata degli anni Settanta e Ottanta. Su un versante opposto, invece, si colloca Tetsuro Shimizu, pittore giapponese venuto a studiare a Milano, dove scopre la tradizione italiana della pittura e recupera, nelle sue tele sagomate, una dimensione impetuosa e romantica del colore dato a piccoli tocchi. Le ricerche di Pope e Mario Palli, invece, perseguono la strada della monocromia, ma con un’attenzione alla risposta visiva ed emotiva del colore che emancipa le loro opere dalla freddezza di un approccio mentale e analitico alla pittura. Ma ogni via dell’astrazione, anche nei casi più radicali, ha una memoria figurativa dalla quale gradualmente si scosta, come nel piccolo omaggio che la rassegna riserva al ricordo di Walter Zironda. In ciascuno di questi casi, anche nella più ascetica e disciplinata dedizione alla pittura in quanto tale, la linea del colore conferisce un’acuta sensibilità alle superfici, e ricorda come la semplice applicazione del pigmento sulla tela, e l’esperienza immersiva che porta con sé, possa essere non solo coinvolgente, ma persino sensuale.