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Punto Fermo. Carlo Vidoni

Il progetto Destiny_destination è stato creato appositamente per lo spazio espositivo dell’Essiccatoio Bozzoli. Vidoni lo ha realizzato collaborando con l’antropologo svizzero, ma di origine friulana, Alessandro Monsutti. L’allestimento approfondisce incrocia le traiettorie di sette persone che hanno lasciato il Friuli in momenti diversi della loro esistenza o sono giunte nella regione da orizzonti lontani. Le esperienze dei friulani sono eterogenee come lo sono quelle dei non friulani. Ma tutti questi destini ci parlano di una comune umanità, caratterizzata da una tensione tra attaccamento per i luoghi dove si è cresciuti e curiosità per il mondo che c’è oltre i muri di casa.

Alcune valigie di legno sono adagiate sull’impiantito del salone, che per la sua ampiezza al contempo ci affascina e disorienta. Ognuna di esse reca la storia unica e irripetibile, come i ricordi conservati o l’immagine della mano fotografata e collocata esternamente, di una persona. Storie di emigrazione e di immigrazione, di separazione, di dolore, ma anche di coraggio, di speranza. Perché partire non significa solamente scappare, ma anche cercare nuovi stimoli, essere curiosi di conoscere il mondo, avere fame di vita. Attraverso la voce di alcuni protagonisti, quattro videoinstallazioni conducono il visitatore ad approfondire certi aspetti e temi della vicenda migratoria.

Esposti nella sala ritroviamo i lineamenti delle mani di queste donne e uomini, riprodotti da Vidoni in ampi fogli di carta. Il palmo di ogni mano è solcato dalle linee della vita. Diverse tra loro, sono uniche, così come unico e inimitabile è ogni essere umano. Riuscendole a leggere, come nell’antica pratica divinatoria della chirologia, forse non troveremo solo i vissuti e il destino di queste persone, ma anche qualcosa di noi stessi.