< back

Nicola Toffolini, Sezione#A01, 2012-2017 (dettaglio)
disegno con penna su carta 200gsm
250X150 cm
courtesy dell’artista
ph. credits: Dario Lasagni

Nicola Toffolini

Nicola Toffolini (1975) è artista visivo, performer e architetto, la cui pratica artistica nasce proprio a partire da questo intersecarsi di linguaggi per diventare, di volta in volta, installazione, disegno o performance. L’artista utilizza infatti le metodologie messe a disposizione dalle varie discipline per testare, esplorare e sostenere il proprio pensiero, in un processo in cui il disegno occupa un ruolo centrale, diventando sia stimolo che archivio della riflessione.

Le opere SEZIONE#A01 e SEZIONE#B01 (2012-2017) sono due grandi tavole che, attraverso una sezione in scala reale 1:1, riproducono un paesaggio nel modo più analitico possibile. In una ammirevole performance di minuzia calligrafica e ossessiva attenzione per il dettaglio, Toffolini cerca di ritrarre un semplice prato in quella che è la sua dimensione effettiva, dando rilevanza ad ogni singolo elemento che lo compone. Egli immagina e ritrae su carta i delicati dettagli di singole foglie, granelli di ghiaia e radici – elementi solitamente considerati solamente in entità collettive come il prato o la ghiaia – suggerendo che la realtà non è fatta da grandi “mucchi” di elementi tutti uguali, ma che ognuno di questi ha dignità di essere osservato, pensato, studiato e ammirato nella propria unicità.

Toffolini adotta questo personale metodo di disegno “induttivo” per generare la realtà attraverso il pensiero, utilizzandolo anche nelle molteplici fasi della propria programmazione progettuale. Taccuino progettuale: erosioni (2012-2016) è un esempio di come la ricerca dell’artista serva a visualizzare e mettere alla prova gli aspetti visivi, concettuali e installativi di un’opera fino ai minimi dettagli. Il percorso che va dall’idea all’installazione è strutturato in innumerevoli momenti di riflessione, ognuno dei quali viene esaminato, risolto graficamente e documentato in un taccuino.
I suoi taccuini progettuali non sono però solo elementi secondari, strutture necessarie a una realizzazione finale che poi scompaiono di fronte all’opera. Da un lato Toffolini li mette in mostra, rendendo visibile l’evoluzione del pensiero artistico e dall’altro diventano punto di partenza per nuove ricerche. Dai propri archivi, infatti, egli seleziona alcune questioni che eccedono il progetto originario e necessitano di maggiore attenzione. Questi approfondimenti, sempre risolti attraverso il disegno, sono spunto per cicli come quello delle Sezioni, in cui l’opera dell’artista si manifesta come una serie di riflessioni e tentativi equalmente importanti tra loro.