Nodo_rete

son:DA

Interactive lightboxes, 2008
allestimento presso la Galleria Skuc, Lubiana

Il collettivo di Maribor son:DA (formato da Metka Golec e Horvat Miha) indaga i linguaggi delle tecnologie digitali e dei mezzi di informazione nell’epoca della connessione globale. La ricerca dei son:DA, differentemente da quanto si verifica nella net. art (in cui l’esito del processo artistico è fruibile principalmente attraverso il computer), riconsidera il valore della materia non solo nelle opere grafiche, ma anche e soprattutto nelle performance audio-visive e nelle installazioni.

Il leivmotiv dei cavi elettrici, preponderante nella produzione del duo sloveno, fonda una sorta di iconografia dell’elemento connettivo, ben rappresentata specialmente dalle opere che mettono a nudo gli apparati e le componenti fisiche (quali, ad esempio, cavi elettrici, cavi del telefono, viti, etc) che costituiscono gli oggetti da cui prendono vita le reti di comunicazione (televisori, telefoni, schermi digitali, lettori cd e dvd). Gli Interactive Lightboxes rientrano appieno in questo contesto: si tratta di piccole scatole luminose per bambini vendute nei negozi di articoli elettronici, dentro i quali i son:DA infilano delle immagini di loro realizzazione. In tale maniera si attua, in un certo senso, un doppio processo di inserimento: l’immagine introdotta nel box partecipa di un oggetto (un vero e proprio ready-made) a sua volta innestato in una presa elettrica.

L’interattività a cui allude il titolo è riferita sia alla possibilità di accenderli e spegnerli premendo il bottone, sia alla possibilità di disseminarli nello spazio espositivo in tutte le prese elettriche disponibili, facendoli interagire con l’ambiente architettonico e, come nel caso di questa mostra, con le altre opere allestite nel piano terra del Castello di San Vito. Si ottiene così una sorta di mappatura reticolare dello spazio con un’installazione site-specific poiché, per quanto i lightboxes possano essere intesi come delle opere in sé compiute, la loro disposizione si adatta ad una specifico ambiente architettonico.

son:DA is a group coming from Maribor (composed by Metka Golec and Horvat Miha) that investigates the languages of digital tecnologies and the means of communications in the era of global connection. Their research, differently from what happens with net.art (in which the result of the artistic process is enjoyable using the computer), revalues the concrete matter not only through graphics, but also through audio and video performances and installations. The repetitive use of electric cables in their artworks estabilishes some sort of iconography of the connective element. This is clearly shown in those works that put foreward those parts (as, electric cables, phone cables or screws) wich are the basic elements of the connective networks. Interactive Lightboxes are part of this context. They are small light boxes made for children were son:DA inserted some images they previously created. The insertion of those images creates some sort of double plug-in process. The image inside the box (a ready-made) becomes part of an object wich is itself connected to the current-tap. The interaction alluded in the title is referred to the possibility to turn them on and off pressing a buttom and to the possibility to displace them in the space of the exhibition (so they interact with the architectonic space and, in this case, with the artworks of this exhibition placed in the ground floor of the Castle of San Vito al Tagliamento). What son:DA obtains is a net-like mapping of the space by using a site-specific installation, and even if the lightboxes are artworks themselves, their disposition is adapted to a specific architectonic space.

Emanuela Pezzetta
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