Archivio Edizioni: Mostra

Notturni

Notturni, progetto espositivo cardine dell’edizione 2018 di Palinsesti, si presenta come una bipersonale – destrutturata nei tempi, spazi e modi – delle artiste visive Silvia Mariotti e Maria Elisabetta Novello. Queste due mostre sviluppano il tema del rapporto dell’uomo con l’universo, inteso come infinito spaziale e temporale, ma anche come luogo del “non conosciuto”, della spiritualità, dell’origine di tutte le cose, della possibile catastrofe.

Melancholia – Silvia Mariotti

Melancholia è una mostra personale di Silvia Mariotti in cui viene presentato al pubblico un progetto pensato appositamente per gli spazi del Castello di San Vito al Tagliamento. Nelle opere esposte viene affrontato il tema dell’universo come luogo dell’ignoto e di causa di una sempre possibile catastrofe: il titolo stesso, citazione dell’omonimo film di Lars von Trier del 2011, rinvia infatti alla precarietà e caducità delle nostre esistenze. In un’atmosfera di sospensione, inquietudine e sfondamento spaziale, Silvia Mariotti conduce il visitatore in un simulato giardino notturno dove egli si trova costretto ad affrontare, e infine risolvere, alcuni dei suoi più reconditi dubbi esistenziali. A questo esito si giunge per il tramite della poesia di un “cielo caduto” e di un giardino come quello rinascimentale in cui la natura è momentaneamente addomesticata.

Atlas – Maria Elisabetta Novello

Atlas è un progetto espositivo monografico in cui Maria Elisabetta Novello si confronta – in più sedi e con diverse modalità – con il tema del notturno, dello spazio, dell’universo. Il titolo, comune con l’opera site specific realizzata per il pavimento della Chiesa di Santa Maria dei Battuti, rinvia alla pratica millenaria per la quale l’uomo è ricorso alle mappe celesti e alla lettura delle stelle per orientarsi. In questa mostra il cielo notturno è infatti interpretato come paradigma dell’inafferrabilità del tempo e dello spazio ma anche, parallelamente, come luogo di conoscenza e orientamento. A corollario della mostra si tiene anche – nelle date e orari stabiliti – la performance realizzata in collaborazione con la compagnia di danza contemporanea AREAREA: intitolata Ciò che resta del fuoco questo lavoro riflette sul tema della luce e del buio, e legge il fuoco come elemento primordiale e rituale.