Antico Ospedale dei Battuti

ospedale dei battuti
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Note storiche
Nella seconda metà del XIII sec. La rapida diffusione della flagellazione penitenziale portò alla formazione, anche in Friuli, di numerose confraternite laiche che poi, ridimensionata la pratica della flagellazione, si volsero ad attività di assistenza e misericordia. A S. Vito sono documentati nel 1369 una Capella et Hospitale della locale Confraternita dei Battuti, identificabili nel nucleo originario del fabbricato sede dell'ospedale fino al 1876, pur con alcune interruzioni. La struttura, destinata al soccorso dei pellegrini e malati più indigenti, fu gestita dai Battuti fino al loro scioglimento (XVII sec.), quindi dalla parrocchia; divenne poi congregazione di carità (1805-1818), Direzione e Amministrazione di Beneficenza (1818-1866) ed assunse l'attuale denominazione di Ospedale Civile S. Maria dei Battuti dopo il trasferimento in Palazzo Heimann (1876). L'ampliamento del secolo XV
La Confraternita occupava inizialmente una chiesa, orientata ad est, riconducibile al XIV sec. Ed oggi resa nuovamente leggibile nelle sue parti architettoniche principali all'interno delle attuali strutture edilizie; essa si componeva di: navata unica e abside a pianta quadrata con soffitto a volta a crociera; un edificio annesso, probabile sacrestia, addossato sulla parete a nord verso via Bellunello, con accesso diretto dalla navata e dall'esterno sul fronte est. L'ingresso principale della chiesa era sul fronte ovest, caratterizzato dalla presenza di un campanile a vela e di due rosoni. La parete della navata a nord e quella che si apre con l'arco a sesto acuto sull'abside conservano affreschi di pregevole fattura. Sul pennacchio sinistro dell'arco trionfale è collocato un Angelo Annunciante , sulla parete nord è presente Cristo crocifisso tra la Vergine e San Giovanni, l'Arcangelo Michele e un santo vescovo , Sant'Eligio e San Giovanni Battista , a figura intera, si stagliano invece sul tratto di superficie adiacente, cui si sovrappone un riquadro incorniciato da diversa fascia decorativa recante frammenti di tre santi (al centro una santa con corona finemente incisa, affiancata da un Battista lacunoso, e tuttavia identificabile dal filatterio nonché dall'iscrizione all'altezza del capo). Oltre a frammenti minori, è stata inoltre rinvenuta e messa completamente in luce la decorazione che ornava l'intradosso dell'arco trionfale, che presenta una serie di busti di sante entro comparti mistilinei (riconoscibili: Sant'Orsola , Santa Dorotea ; Santa Caterina ), mentre sui piedritti sottostanti compaiono due figure stanti; se l'immagine sulla destra raffigura ancora una volta San Giovanni Battista , quella che gli fa pendant sulla sinistra andrà forse letta come San Vito. Quest'ultima si presenta estremamente lacunosa, praticamente ridotta alla zona inferiore delle vesti e dei piedi, dove compaiono pure tre piccoli leoni. Il riferimento iconografico immediato è ovviamente al Profeta Daniele , ma varrà la pena di chiedersi se non possa trattarsi del santo titolare locale, che, secondo il racconto agiografico, viene tra l'altro gettato in una fossa di leoni, i quali invece di divorarlo gli leccano amorevolmente i piedi: lo stemma di San Vito (una torre merlata attraversata in diagonale da una banda) che compare tracciato a sinopia subito al di sopra, sembra far propendere per quest'ultima lettura. La maniera dei frescanti di San Vito ben si inserisce nel quadro della cultura figurativa trecentesca friulana, assai ricca di personalità pittoriche che mostrano, a partire dalla metà del Trecento, un aggiornamento sulla lezione di maestri quali Tommaso da Modena e Vitale da Bologna, le cui componenti stilistiche vengono di volta in volta variamente dosate, risultando strettamente intrecciate tra di loro. L'ampliamento del secolo XV
La navata della chiesa venne suddivisa in due parti da una robusta parete; l'inserimento di un solaio permise di realizzare nuovi vani; la porta principale fu occlusa e ospitò in seguito il forno; l'edificio fu ampliato verso via Bellunello fino alla strada; il fronte, probabilmente porticato, si caratterizza per le finestre trilobate; in esso si aprì, allora, un ingresso carraio sopra il quale è affrescata l'immagine di S. Maria dei Battuti, attribuita ad Andrea Bellunello (1430-1494). Contemporaneamente viene eretta la nuova chiesa dei Battuti, orientata nord-sud, il cui portale è datato al 1492.

Antico Ospedale dei Battuti
Antico Ospedale dei Battuti
Antico Ospedale dei Battuti
Antico Ospedale dei Battuti